Il Massiccio dell’Aspromonte rappresenta, insieme ai Monti Peloritani (Sicilia), il settore meridionale dell’Orogene Calabro-Peloritano (OCP) o “Arco” Calabro-Peloritano (il termine “Arco” viene utilizzato perché descrive l’aspetto geometrico e morfologico) (Dominici R. & Sonnino M., 2017), un segmento dell’attuale catena sud appenninica affiorante nel Mediterraneo centrale a seguito del probabile smembramento dell’originale catena ercinica sud europea durante le fasi meso-cenozoiche dell’orogenesi Alpina (Cirrincione R. et al., 2012).
All’interno della catena montuosa degli Appennini, che si estende per oltre 1500 km lungo l’intera penisola italiana e che si colloca lungo un margine collisionale tra due placche (la Placca Europea e la Placca Africana), le montagne del Massiccio dell’Aspromonte sono il risultato di un processo orogenetico raro, si tratta di un frammento di crosta continentale collocato tra la crosta oceanica più antica del pianeta Terra, la placca ionica (Tetide) a sud-est, e la crosta oceanica più giovane del protoceano Tirreno, a nord-ovest. (Dominici R. & Sonnino M., 2017).
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La Struttura del Massiccio dell’Aspromonte può essere sinteticamente descritta come una pila di falde tettoniche costituite da rocce di basamento metamorfico e da frammentarie coperture sedimentarie meso-cenozoiche tettonizzate e caratterizzata da un’evoluzione da facies continentali a facies marine (Eocene-Oligocene) (Truillet, 1968; Lentini & Vezzani, 1975; Bonardi, 1976). Le falde corrispondono a tre unità caratterizzate da un’evoluzione tettono-metamorfica diversa. Dall’alto verso il basso sono presenti:
- L’Unità di Stilo (metamorfiti medio-basso grado)
- L’Unità Aspromonte-Peloritani (rocce metamorfiche di medio-alto grado)
- L’Unità di Madonna di Polsi (in facies scisti verdi-anfibolitica)
Il profilo del Massiccio dell’Aspromonte è il risultato di un assetto tettonico che varia tra il versante tirrenico (occidentale) rispetto al versante ionico (orientale). La tettonica è responsabile del prodotto e del controllo di elementi morfologici caratteristici come scarpate, la ripidità dei profili fluviali, dei lineamenti e della pendenza delle montagne, dei pattern della rete fluviale.
Un aspetto caratteristico del territorio calabrese è rappresentato dalle fiumare. Con il termine Fiumara vengono indicati alcuni torrenti calabresi ed in particolare quelli che attraversano il territorio del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Si tratta di corsi d’acqua con elevati gradienti e breve lunghezza, caratterizzati da un regime effimero e torrentizio e da un assetto di tipo braided nella parte valliva.
Una delle principali caratteristiche delle fiumare è connessa ai meccanismi ed intensità del trasporto solido. Le fiumare sono alimentate soprattutto nella parte montana dei bacini attraverso processi gravitativi che immettono un volume di detriti spesso maggiore di quello che potenzialmente potrebbe riuscire a trasportare (Dominici R. & Sonnino M., 2017).
Dott. Giuseppe Ciccone.
BIBLIOGRAFIA
Bonardi G., Giunta G., Liguori V., Perrone V., Russo M., Zuppetta A. (1976) – Schema geologico dei Monti Peloritani. Boll. Soc. Geol. It., 95, 49-74.
Cirrincione R., Fazio E., Fiannacca P., Ortolano G., Pezzino A., Punturo R., Romano V., Sacco V (2012) – The Alpine evolution of the Aspromonte Massif: contraints for geodynamic reconstruction of the Calabria-Peloritani Orogen. 86° Congresso Nazionale della Società Geologica Italiana-Arcavacata di Rende (Cs), 18-20 settembre 2012.
Dominici R., Sonnino M. (2017) – Relazione di Inquadramento geologico generale del Parco nazionale dell’Aspromonte per la candidatura UNESCO Global Geopark. Parco Nazionale dell’Aspromonte.
Lentini F. Vezzani F. (1975) – Le unità meso-cenozoiche della copertura sedimentaria del basamento cristallino peloritano (Sicilia nord-orientale). Boll. Soc. geol. Ita., 94, 537-554.
Servizio Geologico d’Italia, ISPRA (2011) – Carta geologica d’Italia 1:100000
Truillet R. (1968) – Etude géologique des peloritains orientaux (Sicile). These Fac. Sci., Paris 2, 547 pp.