Lunedì 17 Febbraio 2020

Ci manterremo ancora sotto l’azione dell’anticiclone, che ci favorirà giornate serene e temperature in aumento.

Fin dalla mattinata avremo cieli sereni o poco nuvolosi; anche nel proseguo della giornata non si prevedono variazioni.

Le temperature si prevedono in aumento.

I venti saranno in genere deboli e soffieranno da nord/NordOvest.

Tempesta “Ciara” e record del mondo

Da qualche giorno ormai, la perturbazione denominata Ciara sferra le coste lungo l’Atlantico, con fortissimi venti e temporali che colpiscono tutto l’arco europeo.

I danni sono ingenti in tutto il nord Europa e la perturbazione continua a spostarsi verso sud, dove a breve la coda colpirà anche la nostra penisola.

Ciara presenta delle forti anomalie per la stagione, venti forti e caldi che spingono sulla bolla fredda artica generando correnti molto consistenti.
Proprio questi venti sono i protagonisti di questo breve approfondimento.

Questa volta non parleremo di danni o disagi, bensì di record del mondo!

Da sempre si cerca la rotta perfetta per collegare New York e Londra, due fra i più importanti scali commerciali al mondo.

Dal volo leggendario di Charles Lindbergh in solitaria dalla costa americana fino a Parigi, ad oggi, tutte le compagnie di trasporto aereo hanno incentrato i propri sforzi per ottimizzare il volo riducendo costi e consumi.

Fu proprio Lindbergh a tracciare la prima rotta ideale per questa impresa.

La sua idea fù quella di partire da New York, toccare le coste canadesi sulle terre di Terranova e da li proseguire in linea pendente verso le coste dell’Irlanda prima e inglesi poi, fino alla capitale francese.

L’impresa in solitaria e senza scalo compiuta dall’aviatore di origini svedesi fece la storia nel maggio del 1927,aprendo la via al trasporto transatlantico.

In linea di massima questa tuttora è la rotta ideale per le vie commerciali aeree.

Le rotte sono tracciate in base all’andamento medio delle correnti e rispettano un rigido codice che vincola gli spostamenti, in modo da poter gestire l’enorme traffico aereo quotidiano.
L’arrivo di Ciara ha mandato in confusione il sistema aereo europeo, con oltre 400 voli cancellati, ma qualche impavido pilota ha realizzato l’impresa del secolo.

Il volo della British Airways BA112, effettuato da un aereo Boeing 747, un modello storico dell’aviazione commerciale, ha stabilito l’incredibile record di viaggio, compiendo la traversata atlantica in sole 4 ore e 56 minuti, demolendo il precedente record di 5 ore e 13 minuti. Considerate che il tempo medio di volo previsto tra le due città è di 6 ore e 13 minuti.

Un tempo veramente pazzesco, per ritornare a questi valori dobbiamo pensare al mitico Concorde, aereo capace di viaggiare a velocità doppia rispetto al suono (la cosiddetta Mach 2).

Ma come ha fatto un aereo commerciale ad infrangere un record così?
Entrano in gioco 2 principali fattori:

1 – le correnti a getto = sono enormi e velocissimi flussi d’aria canalizzati che si sviluppano in particolari zone dell’atmosfera, dove si scontrano masse d’aria con significativi gradienti termici orizzontali.
Come possiamo vedere in questa immagine sottostante, una delle correnti a getto più sfruttate passa proprio sul nord America e viene spesso sfruttata nelle rotte commerciali.

La tempesta Ciara ha moltiplicato la forza della corrente a getto, aumentando quindi la spinta ricevuta dall’aereo in fase di volo stazionario

 

 

2 – la conformazione strutturale dell’aereo = il Boeing 747, conosciuto come Jumbo Jet o Regina dei cieli, è un aereo che negli anni ha ottimizzato la sua conformazione, raggiungendo valori prestazionali molto importanti.

 

Sicuramente il sangue freddo del pilota, aiutato da una tecnologia sempre più spinta nei voli, ha contribuito a questo fenomenale record, ma la cosa più interessante è che a bordo i passeggeri si sono accorti di poco o nulla, se non del fatto che le lancette forse andavano troppo velocemente!!!

Tutto merito del sistema di riferimento con cui analizziamo i fatti.

Gli indicatori di bordo infatti hanno registrato per tutta la durata del volo una velocità costante di crociera pari a circa 700 km/h, mentre le torri di controllo a terra hanno rilevato una velocità di 1327 km/h (oltre la velocità del suono, pari circa a 1192 km/h, la famigerata Mach 1).

Se l’aereo avesse viaggiato a quella velocità, molto probabilmente staremmo parlando di un grande disastro in questo momento.

La struttura dell’aereo non è nata per velocità che di solito vengono tenute da veicoli militari o appositamente studiati.

Invece, grazie alle correnti che hanno supportato il volo, l’aeromobile ha potuto affrontare il viaggio nelle condizioni ottimali di volo, ricevendo una grande spinta!!

Pensando ad un altro esempio pratico, gli astronauti a bordo della ISS, la stazione spaziale internazionale, compiono un giro intorno alla terra ogni 90 minuti circa, viaggiando ad un incredibile velocità di 27600 km/h.

Anche se noi viaggiassimo nell’auto più veloce del mondo, rispetto al loro punto di vista (il loro sistema di riferimento) saremmo un piccolo punto fermo sulla Terra.
Dunque per i passeggeri a bordo, il volo è stato un normale scorrere del panorama sottostante (forse con qualche nuvola e qualche fulmine di troppo), mentre magari qualche parente a terra si sarà dovuto svegliare prima per recuperare i propri cari in aeroporto.

In tutto ciò, la natura domina sempre, perfino quando proviamo ad emularla nel gesto più romantico che Madre Natura possa concederci, ossia il volo.

L’ass. Meteopresila

Giovedì 23 Gennaio 2020

L’alta pressione presente sulla regione, favorisce condizioni stabili e soleggiate.

Fin dalla mattinata avremo cieli sereni o poco nuvolosi; da segnalare solo deboli addensamenti sui settori tirrenici.

Anche nel pomeriggio la situazione si manterrà stabile, qualche copertura potrà farsi vedere sui cieli dei versanti interni ionici, ma sarà solo di passaggio.

Cieli sereni o poco nuvolosi in serata.

Le temperature saranno generalmente in aumento .

I venti si prevedono deboli.

 

La nostra storia e i nostri obiettivi. Presentazione progetto -live weather-

L’associazione Meteopresila è lieta di annunciare l’installazione di una stazione meteorologica presso il Comune di Taverna;

Invitiamo a chi vuole partecipare alla presentazione della stazione meteo "Davis" al comune di Taverna, Sabato 18 Gennaio ore 15.00, presso il palazzo comunale.

Una strumentazione che andrà a supportare e migliorare quelle che sono le informazioni ambientali che si potranno osservare ed archiviare nel centro presilano.

Meteopresila è un’associazione, nata dalla passione di un gruppo di ragazzi per la meteorologia, la tecnologia e, soprattutto, l’attenzione e la cura per l’ambiente.

L’associazione annovera tra i suoi obiettivi il miglioramento della cultura della meteorologia, e lo si è sempre fatto discutendone tramite sito internet, forum online e i social network;  osservando ed analizzando gli eventi meteorologici che durante l’anno si susseguono, e sviluppando nel contempo una comunità interessata al meteo e a tutto ciò che è adesso collegato.

Proprio in questi anni di esperienza “lavorativa” abbiamo capito quanto sia fondamentale conoscere ed approfondire le fenomenologie che colpiscono il nostro  territorio.

Comprendere come reagisce ai determinati eventi meteorologici un’area, permette di apprenderne le sue caratteristiche climatiche, e generare una maggiore consapevolezza anche dei rischi a cui è esposto quando si presenteranno determinati fenomeni atmosferici.

Queste informazioni stanno avendo sempre più seguito nei confronti del pubblico.

Possiamo vedere ciò durante l’emissioni delle allerte meteo, le quali oggi sono ascoltate con maggiore consapevolezza dal pubblico, che si informa per comprenderne l’effettiva pericolosità per la propria incolumità.

Alla luce di ciò, riteniamo che sia di grande importanza fornire maggiori informazioni di quelli che sono i più tipici dati meteorologici; quali, la temperatura, la media pluviometrica, l’umidità, direzione e velocità del vento, la pressione atmosferica, dew point ecc…

Display della Stazione Meteorologica, in cui possiamo vedere un esempio dei dati visualizzati trasmessi dai sensori all’esterno

Per farlo si richiedono degli strumenti che siano in grado di percepire con precisione tali dati, e tradurli poi in numeri e grafici che possano mostrarci in modo chiaro e preciso quanto registrato.

Da tutto ciò scaturiscono poi le informazioni, che permetteranno di conoscere quello che è il clima e il microclima di una determinata area.

Nasce così l’idea del progetto “live weather”

Un programma che ha l’obiettivo di installare per ogni comune, una stazione meteo adatta a questo tipo di misurazioni, ed una webcam da inserire nella rete online già da noi precedentemente creata.

 

Ciò renderà accessibile a chiunque ne abbia bisogno il monitoraggio ambientale, in modo semplice e gratuito, permettendo inoltre, ai luoghi interessati, di godere anche di una promozione turistica data dalla maggiore visibilità derivata dalle webcam.

In questi anni abbiamo quindi iniziato a creare una rete di osservazione, cominciando dalle webcam in streaming sul sito dell’associazione, che ci permettono di monitorare e descrivere i fenomeni che si susseguono sul nostro territorio (Un esempio di questo progetto sono le webcam installate in Sila Piccola,che hanno riscosso molto successo nell’ambiente digitale).

Webcam visibili a questo Link visibile cliccando sull’immagine qui proposta

Con oggi, siamo riusciti a dare inizio anche alla realizzazione di una rete di stazioni meteo, partendo da questa installazione sul comune di Taverna, che sarà per noi da apripista per quelle future.

Come detto sopra, RITENIAMO CHE LA CREAZIONE DI UNA RETE DI STAZIONE METEO SIA ESSENZIALE per capire, conoscere e prevedere, nei limiti della tecnica a disposizione, quali possono essere le criticità che possono colpire un territorio, risultando fondamentale nella prevenzione e nello studio di soluzioni che possano ridurre al minimo tutte le problematiche legate ad essi.

Le nostre idee programmatiche in oltre non finisco qui, da poco abbiamo iniziato ad avviare progetti legati sempre al monitoraggio del territorio, ma con diverse modalità.

Un esempio è  il progetto “Tropical Presila “, ovvero, un programma per capire come il clima stia mutando, e come reagiscono i microclimi nelle aree della nostra presila.

Immagine ritraente il nostro responsabile del progetto “Tropical Presila”, insieme ad una pianta di Banano

Per monitorare ciò,  abbiamo deciso di sfruttare la natura stessa, e quindi piantare delle piante di tipo tropicali sul nostro territorio, al fine di valutare la loro crescita e sviluppo all’interno del nostro clima.

Dalla loro reazione e dalle osservazioni che se ne potranno fare, potremo capire come aree della presila (o anche solo porzioni limitate di territorio come delle piccole vallate), possano contenere degli habitat idonei anche per specie di piante estranee alla nostra macchia mediterranea, o alla tipica agricoltura locale.

Creando questi tipi di rete, si possono avere numeri reali che contribuiscono a descrivere al meglio il nostro territorio, valutarlo e valorizzarlo al meglio, per come già descritto.

Ringraziamo il Comune di Taverna, che ha creduto nel nostro progetto, permettendoci di installare una stazione proprio sul Comune.

Auspichiamo che questo progetto possa davvero interessare ed essere utile all’intera popolazione.

L’ass. Meteopresila

 

Cosa succede in Australia? Il punto sulla situazione.

Da settembre, la grande isola del continente oceanico brucia di continuo.

Migliaia di senza tetto e 25 vittime sono il risultato parziale di una stagione degli incendi che si è rivelata più grave del previsto.

Ma, per poterla comprendere al meglio, partiamo dall’inizio.

L’Australia, da sempre, presenta, nel periodo estivo, una stagione definita come “stagione degli incendi”, che coincide con i picchi estivi dell’emisfero australe (nei mesi di gennaio e febbraio).

Quest’anno, a causa dell’aggravarsi del fenomeno del Dipolo sull’Oceano Indiano, una sorta di Nino che si verifica nella regione asiatica, è stata registrata un’ondata anomala di caldo sulla regione.

Questo fenomeno fa sì che a causa dell’indebolimento dei venti occidentali nella regione equatoriale, l’acqua calda dal profondo oceano si sposta verso l’Africa dall’Oceano Indiano e l’acqua fredda sale verso est. Per l’Australia, questa differenza di temperatura significa tempo più secco e più caldo per gran parte del continente.

A questo si sono aggiunti variazioni nelle correnti antartiche, che portano variazioni climatiche nel sud della regione, e il ritardo della stagione dei monsoni che si sviluppa nella parte nord dell’isola e che, nella normalità dei casi, mitiga le temperature nella parte centrale del paese, che ricordiamo essere desertica, quindi con forti concentrazioni di calore localizzate.

Non solo, dal 2009 i centri di ricerca australiani condannano l’andamento ambientale della regione, sottolineando come l’aumento della CO2 stia causando l’innalzamento incontrollato della temperatura, soprattutto nella regione australe (l’Australia è tra i primi esportatori di carbone al mondo).

Nello stato dei canguri si è raggiunto il record di temperatura media stagionale pari a 41,9°C, spinto anche dalla grave siccità che colpisce il Paese negli ultimi tempi.

In queste condizioni sembra palese la difficoltà, da parte delle autorità, di contrastare il fenomeno, concentrato attualmente nelle regioni del Nuovo Galles del Sud e nello stato di Victoria, le regioni più popolose, con Sydney a farla da padrone.

Migliaia di volontari sono all’opera per contrastare il fenomeno, che rischia di peggiorare con l’arrivo della vera e propria estate nella regione oceanica.

Si prova a scongiurare l’unione dei due fronti sopracitati, per evitare il crearsi di una mega linea di fuoco che possa avanzare irrimediabilmente verso i centri abitati lungo la costa.

Si stima al momento che siano andati bruciati circa 6,3 milioni di ettari di territorio. Per dare un’idea pratica, il campo da gioco di San Siro misura circa 0,71 ettari, quindi in Australia sono andati in fumo 8 milioni e quasi 900 mila campi da calcio.

 

Mappa rappresentativa, che mostra in forma semplificata i km2 (quadrato rosso) andati in fumo, se tale misura la sovrapponiamo sulla Calabria, ecco il risultato.

 

Una cifra enorme, che può dare idea di quanto sia grave sia a livello floristico che a livello faunistico, si stima che siano morti già mezzo miliardo di esemplari, senza considerare l’emergenza habitat distrutto per molte specie a rischio, come i koala.

Adesso pensate questo; tali incendi, hanno una estensione tale, che l’intensità dei roghi sono capaci di generare formazioni meteorologiche autonome.

Stiamo parlando quindi di una produzione “artificiale” di movimenti ascensionali di fumo ed aria calda, i quali interagiscono con l’atmosfera; perturbandone le condizioni e generando fenomeni ancora poco prevedibili, come i  “piro cumulonembi” o i “firenado”.

I primi sono nubi generate dal calore degli incendi, che sale fino alle alte quote, dove aria e vapore, raffreddandosi, generano nubi a sviluppo verticale molto instabili, che possono causare gravi rovesci temporaleschi, portando al loro interno enormi quantità di cenere.

Tali fenomeni non fanno altro che aggravare la situazione, e spingere i tizzoni ardenti per lunghe tratte, a causa dei venti molto forti generati dalle correnti (Downburst), inoltre presentano una forte concentrazione di fulmini, dovuti all’ampia escursione termica dell’aria nell’intorno
della formazione.

I secondi, sempre più frequenti, sono dovuti a tasche d’aria rotanti, mosse dal calore generato dall’incendio stesso, seguendo la stessa logica di formazione dei classici tornado.

Al loro interno è possibile trovare fiamme e cenere, con temperature che possono arrivare fino a 1090°C.

Il loro primo avvistamento avvenne proprio nel 2003 in Australia, durante gli incendi che colpirono la capitale, Canberra, dove si assistette ad un altro fenomeno spaventoso che prende il nome di Flashover, ossia le temperature dell’incendio furono talmente alte da causare l’accensione di tutto il materiale combustibile in modo spontaneo nell’arco di 120 ettari.

Nel video qui possiamo vedere proprio l’occasione descritta, con l’attivazione di un tornado dalle correnti spinte dal calore dell’incendio.

 

Permetteteci adesso di fare delle considerazioni da parte nostra.

Con questo articolo cerchiamo di fare un punto della situazione in modo semplice e diretto, cercando le cause del problema e mettendo un punto sui fatti, che risultano molto complessi poiché l’Australia è uno Stato federale composto da 6 stati, ogni stato gestisce l’emergenza come meglio reputa.

Ci sono state aspre critiche nei confronti della politica nazionale, che solo ora ha deciso di stanziare 2 miliardi di dollari alle  emergenze e ai volontari che si stanno occupando degli incendi (in Australia il servizio antincendio è gestito da volontariato) e che da sempre ha una posizione critica nei confronti degli studi condotti dai climatologi sulla regione.

Il nostro desiderio è quello di far luce su quanto sia davvero importante conoscere il clima e il meteo di una regione, al fine di poter contrastare e prevenire fenomeni del genere.

L’ass. Meteopresila

Fonti: BBC One , Euronews , ABC Television, BOM.goc.au,

Martedì 31 Dicembre 2019

Ritorna il bel tempo su tutta la regione, con clima sereno o poco nuvoloso.

Al mattino avremo però delle gelate nelle zone interne, le quali saranno però presto compensate dalla presenza del Sole.

In serata avremo ancora condizioni di sereno, e ciò si protrarrà anche nelle ore notturne.

La notte di San Silvestro sarà pertanto buona, seppur fredda.

I venti soffieranno dai quadranti settentrionali, e si prevedono tra il debole e il moderato; correnti un po’ più tese da Tramontana invece per il crotonese.

Fase maltempo 22-12-2019

Lunedì 23.
In attesa del lento miglioramento del pomeriggio, pioggia e vento stanno ancora sferzando la Calabria.
Venti oltre i 100km/h, picchi pluviometrici tra i 100-200mm, onde nel Tirreno tra gli 8-9 metri, insomma avete capito che con questo tipo di peggioramenti non si scherza…
Nell’immagine le precipitazioni delle ultime 24 ore
—– 22/12 – Ore 20 —–
Ecco la “Foto” scattata dal radar pochi minuti fa.
 
Possiamo vedere in questa fase serale del maltempo odierno, come un’area temporalesca si sia formata lungo una stretta stretta fascia della regione, tra il Reventino, la Sila Piccola, e la presila e costa ionica Catanzarese.
 
Qui stanno adesso cadendo piogge intense, accompagnate da forti raffiche di vento.
 
Attenzione ancora per le prossime ore.
 –
—- Ore 19 —
 –
Le piogge odierne hanno colpito quasi tutta la regione, resta fuori praticamente solo il crotonese
Ecco qui nelle immagini le piogge cadute e dei venti rilevati dalla rete di stazioni meteo.

Fig. 1 – Piogge rilevate dalle ore 00.00 alle ore 19.00 – Da notare come la distribuzione delle precipitazione, abbia seguito delle fasce di aree, in accordo con i venti tesi di Ponente.

Fig. 2 – Venti massimi registrati nella giornata odierna

 

SANTA LUCIA, OGGI NON È IL GIORNO PIÙ CORTO DELL’ANNO

Il 13 dicembre il sole tramonta prima, ma è il 22 quello più corto perché l’alba ritarda di qualche minuto.

Non è il 13 dicembre il giorno più corto dell’anno: il primato spetta al giorno del solstizio d’inverno, che quest’anno cade il 22 dicembre.
“La credenza che il 13 dicembre sia il giorno più corto dell’anno è legata al fatto che in questa data il Sole tramonta qualche minuto prima, ma per calcolare il giorno più corto bisogna tener conto dell’orario in cui sorge il Sole e così il giorno più corto risulta il solstizio invernale”.
Durante il solstizio d’inverno, ossia nel momento in cui il Sole nel suo moto apparente lungo le costellazioni dello Zodiaco raggiunge la posizione più a Sud dall’equatore celeste, “il Sole tramonta qualche minuto dopo rispetto al 13 dicembre, ma anche l’alba è ritardata di alcuni minuti”.
Prima della riforma del calendario, la sfasatura fra calendario civile e calendario solare era tanto grande che il solstizio cadeva proprio fra il 12 e il 13 dicembre, rendendo così il giorno in cui si festeggia Santa Lucia il più corto dell’anno.
Secondo gli astrofili, nel periodo di massima attività sarà possibile osservarne un centinaio di meteore l’ora, Luna permettendo.
“La Luna ha infatti da poco passato la fase del plenilunio e sarà ingombrante” nonché “sempre presente perché sorge nelle prime ore della sera”.

Aggiornamento: maltempo 11 e 12 Novembre ’19

PARTE IL PEGGIORAMENTO. Seguiamolo.

Link utili per seguire gli sviluppi : Satelliti ; Radar ; Sinottiche ; Webcam Catanzaro

Qui la nostra prima analisi, sull’evento di maltempo


Aggiornamento 12/11/2019 ore 19.403

Riportiamo quanto scritto dalla protezione civile regionale:


Aggiornamento 12/11/2019 ore 14.00

Il maltempo concede una pausa alla Calabria.

L’immagine satellitare mostra il sistema che lentamente continua ad approfondirsi e a traslare verso nord. Tra il pomeriggio e la serata nuovo lento peggioramento sulle ioniche con precipitazioni da stau sui rilievi esposti.
Nella notte lo spostamento del minimo andrà a cambiare totalmente le condizioni sulla Calabria con pioggia che dal mattino di domani andrà ad interessare le aree tirreniche.

Dapprima la parte cosentina e nel corso della giornata quasi tutto il versante e l’entroterra.

 

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Aggiornamento 12/11/2019 ore 8.00

La Sila Piccola, e ancor più la sua presila con queste configurazioni riesce ad accumulare livelli pluviometrici rilevanti, a tratti estremi.

I primi dati riportano:
Carlopoli 137mm
Petronà 138mm
Cropani 143mm
Taverna 108mm
Fratta (Mesoraca) 176mm
Buona parte del comune di Carlopoli risulta senza energia elettrica.

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Aggiornamento 12/11/2019 ore 03.45

Una linea temporalesca si è sviluppata tra soveratese e catanzarese con un’asse sud-nord, forti piogge stanno ora interessando queste aree.

Fulmini ultima ora – da notare la linea temporalesca descritta sopra

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Aggiornamento 12/11/2019 ore 01.30

Trascorsa la serata, in cui sono passati i fronti temporaleschi maggiori per il momento, possiamo vedere una situazione degli accumuli registrati di circa 30/40mm sulla costa ionica, con punte però di oltre i 100mm sull’Aspromonte, e sui 60/70mm sulla presila Catanzarese.

Una situazione che possiamo definire da buon peggioramento autunnale.

Nelle prossime ore ci aspettiamo ulteriori piogge , che si alterneranno a momenti di rovesci intensi a momenti invece molto più calmi, e tale situazione si prevede durare anche nelle ore della mattina di oggi 12 Novembre.

Il vortice di bassa pressione si sta trasferendo a ridosso delle coste tunisine e nelle prossime ore andrà verso il canale di Sicilia.

Qui di seguito possiamo vedere le ultime 12 ore di osservazione satellitare (tra le 15.00 e l’ 01.30) del movimento del minimo di bassa pressione:

Source: Windy.com

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Aggiornamento 11/11/2019 ore 21.30

Le precipitazioni rilevate attualmente dalla rete di stazioni mete arpacal e meteonetwork

Piogge rilevate sul catanzarese

La Calabria meridionale risulta al momento la più colpita.

Piogge rilevate sul reggino

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Aggiornamento 11/11/2019 Ore 20. 00

Inizia a prendere forma il peggioramento anche sulla Calabria, primi temporali e prime forti precipitazioni.

Video girato a Sersale cz da Andrea Bartone

Immagine satellitare del ciclone

Intanto il primo ciclone sub tropicale ha ormai impattato sulle coste algerine, ora occhi puntati leggermente più a est dove è attesa la formazione del nuovo cicloncino che sarà responsabile di tanto altro e forte maltempo…

 

Aggiornamento 11/11/2019 ore: 18.30

Il fronte delle precipitazioni avanza verso nord coinvolgendo tutta la regione centro meridionale, arrivando a lambire in questo momento il catanzarese.

Radar precipitazioni

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Aggiornamento 11/11/2019 ore: 16.50

Ecco uno splendido Timelapse della situazione sullo ionio vista da Catanzaro Lido. Dalle ore 14 alle ore 16 di oggi.

Ringraziamo Vincenzo Stranieri per il contributo

 

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Aggiornamento 11/11/2019 ore: 15.30

Sulla nostra regione le prime precipitazioni da stau orografico, nelle prossime ore intensificazione delle stesse ed aumento della ventilazione.

Intanto nell’immagine satellitare si nota come il sistema a nord dell’Algeria abbia preso le caratteristiche di sub-tropicale.

Più ad est i primi sistemi temporaleschi, capaci di apportare maltempo severo, che iniziano ad interessare la Sicilia.

Ed è solo l’inizio…

——————– Aggiornamento 11/11/2019 ore: 14.00 ————————–

Viene emesso dall’ Arpacal il Messaggio di Allertamento Unificato (MAU) per il rischio meteo – idrogeologico ed idraulico.

Iniziamo da qui, questo intervento in aggiornamento continuo dell’maltempo che ci interesserà nelle prossime ore.

Maltempo: un forte peggioramento si attendere tra Lunedì sera e Martedì.

Con l’inizio della settimana entreremo in una fase di maltempo diffuso.

A guidare il tutto sarà un centro di bassa pressione sul Canale di Sicilia, che andrà ad approfondirsi molto, tanto da poter diventare un ciclone abbastanza intenso poi da martedì.

Gli ultimi aggiornamenti meteo segnalano per l’inizio della settimana la possibile formazione sul nord Africa di una profonda depressione, la quale nasce dalle correnti fredde arrivate da nord europa.

Tale struttura andrà poi a muoversi con i suoi venti ciclonici (venti sostenuti con movimenti antiorario) nei dintorni del Canale di sicilia e di Sardegna, per poi salire verso il sud Italia.

Video del movimento del minimo previsto tra la giornata di Lunedì 11 e la notte di Martedì 12 – credit ECMWF

Questa perturbazione avrà un nucleo abbastanza freddo (inteso come differenza rispetto alle temperature limitrofi), fattore da considerare in quanto favorirà forte instabilità, grazie sopratutto al contrasto con i venti tesi e più caldi di scirocco che saranno richiamati sullo Ionio.

Lo scirocco in primis sarà l’elemento che potrà produrre i maggiori “rischi”, infatti le correnti richiamate dalla bassa pressione, scorrendo sul mare Ionio appunto, raccoglieranno molta umidità e di conseguenza si alzerà il rischio di piogge intense, insieme anche al rischio di mareggiate sulle coste ioniche, per via proprio dei forti venti.

Qui di seguito possiamo vedere le mappe che descrivono la struttura del ciclone e delle sue conseguenze per la Calabria:

Venti previsti tra la sera di lunedì 11 e Martedì 12 – sono visibili da questa mappa le forti correnti di scirocco che andranno ad investire la costa ionica Calabrese.

 

Temperature previste in quota tra la sera di lunedì 11 e Martedì 12 – Da notare la temperatura più fredda sul nord Africa rispetto che sul mar Ionio, dove le masse d’aria più calde si alzano e raggiungono la Calabria.

 

Mappa delle piogge accumulate tra la sera di lunedì 11 e Martedì 12 – Vedi scala valori in basso Credit: Meteoincalabria.com

 

E’ bene precisare come queste situazioni siano sempre soggette a dei cambiamenti sulla simulazione della posizione del minimo di bassa pressione, e variazioni anche relativamente piccole su valori come pressione (e quindi profondità della depressione), o anche una posizione di qualche km diversa, potrebbe portare a dei cambiamenti rilevanti per gli effetti meteorologici lungo il territorio regionale.

Per tale ragione, per un principio di sicurezza, potremmo avere un quadro più completo nei prossimi aggiornamenti, ma comunque sono situazioni da dover monitorare ora per ora.

Nel frattempo, quello che possiamo dire:

Nella giornata di domani avremo una giornata a due facce; durante la mattina si avrà un a condizione di tempo stabile, ma nelle ore centrali arriveranno i venti meridionali per via degli effetti del fronte di maltempo in avvicinamento; in questo caso arriveranno le prime piogge tra reggino ionico, locride e bassa catanzarese.

In serata le correnti si rinforzeranno e aumenteranno le piogge e la loro estensione lungo la regione, con i primi fenomeni più intensi sui versanti ionici.  << Attenzione quindi sulla tarda serata / notte >>

Ass. Meteopresila.

 

 

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