I Laghi

 

I LAGHI

 

CECITA O MUCONE (ALT. 1.130 MT.) – SILA GRANDE
In località Vaccarizzo Spezzano della Sila (CS) è possibile ammirare il Lago Cecita.
E’ un lago artificiale che ha una superficie di kmq 13.
E’ stato realizzato nel 1950 – 55 grazie alla presenza di una diga alta 93 m. e lunga 1.270 m.
E’ invaso da 108 milioni circa di metri cubi d’acqua in quanto vi confluiscono tanti fiumi tra cui: Mucone, Vaccarizzi, Cecita. Mediante condotto / galleria 1.14 km, sono alimentate le centrali elettriche di Acri e Bisignano.

 

ARVO (ALT. 1.278 MT.) – SILA GRANDE
Il Lago Arvo si trova in prossimità della località Nocelle di San Giovanni in Fiore (CS).
E’ un lago artificiale con una superficie di kmq 8.
La data di realizzazione risale al 1926-32 grazie alla presenza di una diga alta 27 mt. e lunga 1.280 mt.
I fiumi che confluiscono sono: Arvo, Capalbo, e i torrenti Melillo, Cavaliere, Pugliese e Rovalicchio.
La capacità di questo lago è di 84 milioni circa di metri cubi d’acqua. Questo lago è stato inaugurato da Maria e Umberto di Savoia il 28 Maggio 1932

 

AMPOLLINO

Il lago Ampollino è un lago artificiale realizzato tra il 1916 e il 1927. Alla sua inaugurazione prese parte il Re Vittorio Emanuele III. Questo lago ha una caratteristica particolare, infatti bagna tre diverse provincie, quella di Cosenza, quella di Crotone e quella di Catanzaro.

Fu il primo invaso artificiale ad essere realizzato in Sila; è situato a 1278 m s.l.m e  ha una di Superficie di 5,59 Km2  e  un volume di 0,68 Km3 .

Lo sbarramento è effettuato a valle da una diga curva muraria a gravità ordinaria, lunga 129 mt e alta 29,50 m

 

ARIAMACINA O ALTO NETO (ALT. 1.311 MT.) – SILA GRANDE
In località Ariamacina è possibile ammirare questo lago.
E’ un lago artificiale realizzato nel 1953 -55. Sussidiario del lago Cecita con condotto / galleria.
La diga è lunga 1.170 mt. Ed è invaso da 4 milioni circa di metri cubi d’acqua.

 

 

VOTTURINO (ALT. 1.428 MT.) – SILA GRANDE
Questo lago si trova in località Votturino di Serra Pedace (CS).
E’ un lago artificiale che ha una capacità di circa 5 milioni di metri cubi d’acqua.
E’ stato realizzato nel 1964 -65. Viene usato solo per l’irrigazione della vasta pianura del Garga, del comprensorio Riggio, Sculca, Croce di Magara.

 

ALTO SAVUTO (ALT. 1.260 MT.) – SILA GRANDE
Questo lago è sito in località Povarella di Aprigliano (CS).
E’ un lago artificiale invaso da 1 milione circa di metri cubi d’acqua. La realizzazione di questo lago risale al 1925 – 36. Sussidiario del lago Ampollino mediante il riversamento delle proprie acque con sistema di pompaggio forzato.

 

PASSANTE – SILA PICCOLA

Il lago Passante, più noto come Serbatoio del Passante è un lago calabrese, posto nel cuore della Sila Piccola, nel comune di Taverna, in provincia di Catanzaro.

Il lago è un bacino artificiale, formato attraverso lo sbarramento tramite diga in cemento armato.

Il lago sito nel territorio del Parco nazionale, si trova nelle vicinanza di Villaggio Mancuso, un villaggio turistico della Sila. È facilmente raggiungibile percorrendo la SS 179, statale che porta da Catanzaro sull’altipiano calabrese fino al lago Ampollino.

Profondità massima 63 m,  Superficie 1,9 km² , Volume 0,038 km³

Le specie ittiche presenti sono: trota, carpa, persico reale, cavedano, alborella, savetta, carassio, scardola, anguilla.
Il 22 novembre 2011 è stato portato a termine lo svuotamento del lago per lavori alla diga, comportando la moria di migliaia di pesci, e di fatto l’annullamento di qualsiasi specie ittica.

Temporali

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indice cape-li

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Se CAPE, è l’energia disponibile per la convezione che determina la formazione delle nubi temporalesche(più è alto meglio e più sono probabili temporali), il CIN, è energia che ostacola la convezione (non deve essere nè troppo alto altrimenti fa da tappo ai moti verticali,ne troppo basso,altrimenti spalma l’energia disponibile (Cape).

[learn_more] La definizione è Convection Inibition Index e stabilisce quanta energia deve essere fornita a un moto convettivo affinché esso possa svilupparsi verticalmente, cioè raggiungere la soglia dove essa possa iniziare liberamente. E’ una energia che svolge il ruolo di “tappo” ai moti verticali liberi, e quindi ci da un’indicazione su quanto facilmente essi possono svilupparsi in una determinata area. valori di CIN molto alti, diciamo sopra i 200 J/kg indicano aria molto stabile, alla quale bisogna dare appunto molta energia affinché possa partire la convezione. Valori neutri, attorno a 0 J/kg indicano che gli strati d’aria non si oppongono al moto verticale, che una volta innescato continuerà se le condizioni restano favorevoli. Valori molto bassi indicano infine che l’atmosfera è estremamente propensa a moti verticali, i quali avverranno con maggiore intensità e probabilità. L’energia necessaria può essere ad esempio fornita dalla radiazione solare, che riscaldando gli strati bassi poi genera un profilo verticale instabile, e questo spesso accade nei mesi caldi quando magari durante la notte il profilo è debolmente stabile e poi con il sole diventa velocemente instabile, e i moti verticali aumentano. Attenzione che come per tutti gli indici, esso da solo o anche assieme agli altri non da una certezza deterministica che avverrà un temporale… ma conta soprattutto la situazione dinamica che è presente sul territorio…[/learn_more]

 

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[learn_more caption=”L’indice di Whiting (K)”] analizza la stabilità atmosferica tra le quote di 850 e 500hPa, tralasciando anch’esso però gli strati inferiori dell’atmosfera, quelli a volte determinanti nello sviluppo di temporali, soprattutto quando sono gli scambi diabatici di calore (soleggiamento diurno) a fare da ago della bilancia. La sua formula è piuttosto complessa e ricava il risultato che a noi interessa sottraendo la temperatura a 500hPa da quella a 850hPa e sommando la temperatura di rugiada a 850hPa alla differenza tra la temperatura di rugiada a 700hPa e la temperatura reale a 700hPa. Si ottiene il solito valore, al quale, per affinare ulteriormente il dato, si aggiunge 5 qualora le correnti in media troposfera siano a curvatura ciclonica e/o a componente meridionale, mentre si sottrae 5 laddove le correnti in media troposfera siano a curvatura anticiclonica e/o a componente settentrionale. Dal risultato finale deriva che: K<15 = niente temporali, K tra 20 e 25 = moderato rischio di temporali, K tra 30 e 35 = alto rischio di temporali e K >40 = temporali praticamente sicuri..[/learn_more]

K

 

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[learn_more caption=”TT Valori di riferimento”] < 43 thunderstorm unlikely 44-45 isolated or few thunderstorms 46-47 scattered thunderstorms. 48-49 scattered thunderstorms isolated severe 50-51 Scattered heavy thunderstorms, few severe,isolated tornadoes. 52-55 scattered to numerous heavy thunderstorms few to scattered severe, few tornadoes. > 56 numerous heavy thunderstorms, scattered severe, scattered tornadoes.[/learn_more]

 

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Il contenuto totale di vapore acqueo della colonna d’aria, espresso in mm di acqua; da un’idea di quanta acqua è presente in una determinata zona;

Valori  < a 5mm   indicano poca acqua, valori   > 20mm   indicano molta acqua.

acqua precipitabile

 

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situazione in tempo reale

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PARCO NAZIONALE DELLA SILA

parco nazionale 2

Il Parco Nazionale della Sila:

è stato istituito con D.P.R. 14/11/2002 (Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.ro 63 del 17/03/2003) e contemporaneamente è stato istituito l’Ente di gestione. Ricomprende i territori già ricadenti nello “Storico” Parco Nazionale della Calabria (1968) che cessa di esistere.

Tutela aree di rilevante interesse ambientale, in Sila piccola, Sila grande e Sila greca, per complessivi 73.695 ettari, in:

  • 21 Comuni
  • 3 Provincie della Regione Calabria.

All’interno del Parco vi si trovano 3 dei 6 bacini artificiali presenti sull’altopiano silano e la sua superficie boschiva è molto ampia, tant’è che fra i Parchi nazionali italiani è quello con la maggior percentuale di superficie boscata, circa l’80% del totale, costituita principalmente da faggete e pinete del tipico pino silano, il Laricio. Ampie sono le vallate che si aprono lungo le dorsali del Parco ove è praticata la pastorizia, con forme di transumanza ed alpeggio che resistono tutt’oggi, e l’agricoltura legata soprattutto alla coltivazione della patata della Sila I.G.P..

La storia del Parco nazionale della Sila ha una storia legislativa lunga quasi un secolo, già nel 1923 si discuteva della:

« …necessità di un parco nazionale in Calabria, che abbia come centro la Sila e si irradi a comprendere le zone che le sono attorno è oggi improrogabile. Non si tratta soltanto di conservare le tracce del primo manto boschivo che ebbe l’Italia, la cosiddetta “Silva”, ma la fauna, la flora e la natura geologica di quel magnifico massiccio dell’Appennino con le linee di paesaggio che non hanno eguali al mondo… »
(Antonino Anile, deputato calabrese, disegno di legge per l’Istituzione di un parco nazionale in Sila, 1923)

Purtroppo il disegno di legge, a differenza degli altri due D.L. che erano riusciti a portare all’istituzione del Parco nazionale del Gran Paradiso e di quello dell’Abruzzo, non riuscì a completare il suo iter, finendo per decadere. Le necessità dell’istituzione di un parco nazionale erano poggiate sulla difficile situazione che le foreste silane vivano sin dalla fine del 1700, devastate a più riprese da atti di usurpazione delle aree demaniali perpetrate da privati, pronti a disboscare le terre per metterle a coltura.

Tutto ciò generò un pesante conflitto sociale che spesso sfociava in atti incendiari verso lo stesso bosco, ritenuto esso stesso “ladro di terra” da parte dei contadini e pastori, atti dolosi così gravi da far intervenire il governo centrale che inviò in varie occasioni funzionari statali per prendere atto e visione dei danni perpetrati al bosco e per mitigare le tensioni sociali. Anche se in realtà forme di avversione da parte di agricoltori e contadini ed in particolare da parte di gruppi di ordini religiosi differenti, avvennero già dal 1200 quando monaci dell’ordine basiliano si sentirono depredati dai monaci florensi ai quali furono donati ampi territori silani.

Grosse opere di disboscamento avvennero poi ad inizio secolo scorso da parte di grandi industrie boschive straniere, che fecero risaltare anche nelle alte sfere politiche il problema della salvaguardia delle foreste silane: questo momento è ritenuto l’inizio simbolico della pratica istituzionale del Parco della Sila.

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