La Sila, è un altopiano situato nella zona centro-settentrionale della Calabria, si tratta essenzialmente di un falso piano elevato, definito appunto altopiano, per via delle forme dolci e ondulate dei suoi rilievi montuosi; si estende per 100.000 ettari considerando la sola parte centrale, ma se si considera anche la fascia presilana e alcuni rilievi minori ad essa collegati, si giunge ad un’estensione considerevole di 150.000 ettari (il più grande d’Europa).
L’altezza media di questo altopiano è di circa 1300mslm, ma si elevano diverse creste, le quali arrivano a superare i 1600/1700m ad esempio: Montenero con 1880m, Monte Curcio con 1768m, Monte Scuro con 1621m, Monte Gariglione con 1765, Monte Femminamorta con 1723m, Monte Altare con 1653 m, Monte Pettinascura con 1689 m, Monte Volpintesta con 1729m… fino ad arrivare alla vetta massima di Monte Botte Donato che con i suoi 1928m sfiora quota 2000m… tali caratteristiche la rendono adatta anche alle pratiche di sci alpino nei mesi invernali.
Ha una forma quadrangolare, i suoi lati sono confinanti a nord con la piana di Sibari, ad ovest con la valle del Crati, a sud con la Piana di Sant’Eufemia ed il catanzarese , ad est con le colline del Marchesato.
Viene suddivisa tradizionalmente in 3 aree: Sila Grande(area centro orientale dell’altopiano), Sila Piccola(a sud) e Sila Greca(lembo nord occidentale dell’altopiano), anche se questa separazione toponomastica non rispecchia affatto i caratteri ecologici, bensì solo una delimitazione geografica “storica”.
La geologia della Sila ha naturalmente una storia molto lunga, trattandosi di un rilievo emerso circa 285 milioni di anni fa; la sua ossatura geologica è costituita da rocce cristalline, ed in parte da graniti.
Gli orli dell’altopiano sono formati da diverse formazioni rocciose, tra cui scisti e gneiss sul versante occidentale, calcari cristallini a nord, argille e marne plioceniche ad est, arenarie mioceniche e argille a a sud.
Insieme al Massiccio dell’Aspromonte, ed alla Catena delle Serre, la Sila appartiene alle cosiddette Alpi Calabresi, gruppi montuosi cioè, che hanno una orogenesi più remota rispetto all’appennino italiano, che invero termina a sud con i due massicci contigui del Pollino e del Pellegrino.
Morfologicamente, la Sila si presenta come un unico blocco circolare, ben distinto, solcato all’interno da un vero dedalo di valli, sul cui fondo scorrono innumerevoli corsi d’acqua.
Si possono riconoscere due fasce distinte in questo territorio; la prima (a salire) è costituita dalla fascia pre-silana con terreni collinari, di altezze comprese tra i 3/400mslm fino agli 800mslm; qui sono ubicati la maggior parte dei centri urbani della Comunità, (link ai comuni) tale fascia si trova in corrispondenza delle pendici di cui è circondato l’altopiano silano, all’interno, si hanno delle pendenze dell’ordine del 30% e superiori; si tratta di aree alquanto scoscese, che precipitano in veri e propri dirupi e in profonde e strette vallate scavate dai numerosi torrenti (link torrenti).
La seconda Fascia, è costituita dall’area montana dell’altopiano, con pendenze minime e leggere ondulazioni, che è ciò che rappresenta l’aspetto peculiare della zona silana.
L’altopiano, è comunque sovrastato dalle vette dei monti che superano la quota dei 1500/1600m, dandone però delle sembianze più addolcite, facendole sembrare delle alte colline.
Si ha in generale, una situazione estremamente varia, che, accanto alle realtà molto difficili per la proibitiva acclività, offre zone di estremo interesse, per gli appassionati dell’escursionismo (Link)
Come si è accennato, la Sila si arricchisce anche di numerosi corsi d’acqua, che scorrono e modellano numerose valli, creando veri e propri canyons, di cui i più importanti sono: il Neto, l’Arvo, il Lese, il Savuto, il Tacina, il Soleo, il Colognati, il Trionto, l’Alli e tantissimi altri.
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Fiume “Litrello” affluente del fiume Alli
La Sila è caratterizzata da una rigogliosa vegetazione, conosciuta ed apprezzata fin dall’antichità, infatti, tale caratteristica è all’origine del suo nome, proveniente dal greco Hyle, che significa selva, quindi bosco;
La flora silana è molto vasta e nasconde una elevata diversità flogistica e vegetazionale, presenta caratteristiche paesaggistiche che richiamano alla memoria sia scenari montani nordici, che paesaggi tipici mediterranei; ciò rappresenta un patrimonio floristico di grande valore scientifico, composta da più di 900 specie. Alcune di queste sono esclusive dei rilievi calabresi.
L’altopiano della Sila racchiude ancora oggi ambienti naturali ben conservati che grazie alla presenza del parco, sono stati sottratti all’azione distruttiva dell’uomo.
La vegetazione è fortemente influenzata dal clima, il quale varia con il variare dell’altitudine.
A partire dai 1.300 fino ai 1.600 mt. s.l.m., la rigidità del clima favorisce la dominanza sulle altre essenze arboree del Faggio e dell’Abete Bianco, poco più in basso invece del Pino Laricio.
L’area boschiva silana, si può far ricadere in due fasce altimetrico-climatiche, caratterizzate da una diversa specie di pianta predominante.
La prima fascia è quella del Pino Laricio. Comprende zone come la Fossiata Gallopane, Colle del Lupo, Cozzo del Principe, Macchia della Giumenta e il Fallistro dove si trovano 50 superbi esemplari ultrasecolari di Pino laricio.
In questa prima fascia, il Pino laricio, trova il suo ambiente ottimale e vi domina incontrastato. Al limite inferiore della fascia del Pino Laricio, questa pianta, si mescola con il cerro o con il castagno. Al limite superiore, invece, si mescola con il faggio.
Il pino tende ad occupare le pendici esposte a sud, il faggio quelle rivolte al nord.
La seconda fascia è denominata fascia del faggio perché questa pianta vi ha trovato l’ambiente ottimale per il suo sviluppo. Comunque, in vaste zone come sul Monte Gariglione, Macchia dell’Orso e Vallone Cecita, il faggio si trova mescolato con l’abete bianco.
Nel sottobosco sono diffuse la felce aquilina ed arbusti delle rosacee come la rosa canina, nella faggeta si possono trovare specie come l’Agrifoglio, la Viola, e diverse Orchidee. Negli ambienti più umidi si trova una felce particolare, la Bechnun spicant, ed il lampone.
All’interno del Parco Nazionale della Sila vi è un orto botanico il cui percorso è caratterizzato dalla presenza di varie erbe e piante con relative descrizioni su tavolette affiancate da altre con il linguaggio dei non vedenti.
Tra le varie erbe presenti nell’orto botanico ricordiamo: origano, valeriana (rossa), acetosa, timo, gramigno, menta, camomilla, cicoria, erba viperina, ortica, erba fragolina, edera, erba medica ecc.
Mentre tra le varie piante troviamo: ciclamino, finestrelle, ombellico di venere, belladonna, rosa di macchia, narciso, pungitopo, borsa del pastore, fiordaliso.
Tra le pinete del Parco merita menzione speciale quella del bosco Fallistro. Comprende i cosiddetti Giganti della Sila, 53 piante colossali di pino laricio—associati ad alcuni aceri montani di cinque secoli di età e che raggiungono i 45 metri di altezza. Splendide pure le foreste della Fossiata e del Gariglione, dove crescono enormi abeti bianchi e faggi. Gli abeti della Sila hanno dimostrato particolare resistenza alle piogge acide, tanto che, per questo motivo, i loro semi sono stati richiesti dall’Austria e dalla Grecia.