Il massiccio della Sila è delimitato a nord e ad ovest dalla valle del Fiume Crati, a sud dalla stretta di Catanzaro e infine a est dai bacini di Rossano, Cirò e Crotone.
Dal punto di vista geografico, il settore più settentrionale del massiccio della Sila prende il nome di Sila Greca, quello centrale è definito Sila Grande e infine il settore meridionale è conosciuto come Sila Piccola.
Il rilievo attuale della Sila è in parte dovuto al sollevamento tettonico Quaternario, che ha avuto inizio quando la Sila era già in parte emersa ed evoluta dal punto di vista morfologico.
Il gruppo montuoso della Sila è il più esteso tra quelli calabresi; ha forma quadrangolare leggermente allungata in direzione nord-sud. La geologia del massiccio della Sila è relativamente semplice nei settori centrale e occidentale, mentre è piuttosto complessa nel settore orientale.
Volendo semplificare si può dire che nei settori occidentale e centrale affiorano essenzialmente terreni cristallini intrusivi, in particolare la famiglia dei graniti, e terreni metamorfici di alto grado, nello specifico gneiss di vario tipo. In corrispondenza del versante orientale si possono osservare invece terreni granitici e filladici sormontati da una spessa sequenza sedimentaria (Sorriso-Valvo et Al., 2000-2006).
CHE COS’È UN GRANITO?
Un granito è una roccia magmatica intrusiva caratterizzata generalmente da una struttura granulare olocristallina ipidiomorfa, ossia una roccia costituita interamente da cristalli.
I minerali principali costituenti i graniti sono: quarzo, feldspati alcalini, plagioclasio e minerali quali biotite (il più comune) e orneblenda. Altri minerali che possono essere presenti in alcuni casi sono: pirosseni, andalusite, muscovite, granato, corindone, tormalina.
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CHE COSA SONO FILLADI E GNEISS?
Le filladi e gli gneiss, insieme agli scisti, rappresentano le tipologie più comuni di rocce metamorfiche.
Il metamorfismo è un processo petrogenetico che si realizza a temperature superiori a 300 °C e pressioni superiori a 3 Kbar; nello specifico, le rocce metamorfiche si formano quando, in risposta a cambiamenti di pressione e temperatura, rocce di partenza (definite protoliti) subiscono cambiamenti strutturali e mineralogici.
Le filladi si formano per metamorfismo di rocce sedimentarie a composizione argilloso-pelitica, in condizioni di pressioni e temperature relativamente basse. Presentano grana fine e peculiari strutture lineari ad andamento parallelo disposte lungo tutto il piano roccioso che prendono il nome di “foliazioni”.
Gli gneiss rappresentano invece rocce metamorfiche a grana medio-grossa che si formano in condizioni di pressioni e temperatura più alte rispetto alle filladi.
Gli gneiss mostrano comunemente una struttura bandata che riflette una variazione mineralogica o tessiturale; inoltre, in base al tipo di protolito di partenza, si possono avere para-gneiss derivanti da protoliti sedimentari e orto-gneiss derivanti da protoliti magmatici. Dal punto di vista mineralogico gli gneiss sono composti essenzialmente da quarzo e feldspati insieme a una serie di minerali metamorfici quali: staurolite, cianite, sillimanite, anfiboli e granati.
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BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
- Bonardi G., Caggianelli A., Critelli S., Messina A., Perrone V. «Geotraverse across the Calabria-Peloritani terrane (Southern Italy).» 32nd International Geological Congress 6 (2004).
- Sorriso-Valvo G.M., Iovine G., Coscarelli R., Terranova O., Bodini A., Torri D. «Pericolosità legata ai fenomeni di intensa erosione idrica areale e lineare.» Programma Operativo Regionale (POR), 2000-2006.
- alexstrekeisen.it.
Matteo Montesani
12/04/2017