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L’aria di origine artica che nel weekend ha generato un netto cambio circolatorio in quota, associato a condizioni di moderata instabilitá, ed il ritorno delle prime deboli nevicate sulle vette grazie ad un radicale abbassamento termico di oltre 10°C, sulla nostra regione si respira un clima piú consono al periodo, caratterizzato da giornate instabili e temperature che a fatica riescono a superare i +13°/+15°C in pieno giorno. Inoltre, andando ad analizzare il tempo previsto per i prossimi giorni, si evince la profonda ferita barica lasciata in pieno Mediterraneo centro-occidentale, con conseguente sviluppo di numerosi sistemi perturbati, capaci di arrecare un clima decisamente instabile e perturbato. Inoltre, proprio nella tarda giornata odierna, il promontorio anticiclonico delle Azzorre, causerà un processo di“stretching” della saccatura, lungo il suo bordo più meridionale posizionato sul Mediterraneo centro-occidentale, con il conseguente sviluppo di una giovane ciclogenesi, la quale, dopo essersi isolata, dal mar delle Baleari si sposterà fra le coste algerine e il nord della Tunisia, associandosi a diversi nuclei di vorticità positiva, con lo sviluppo di intensi moti convettivi, e quindi di temporali, che da sud-ovest risaliranno verso nord-est. Questa fase di maltempo, dalle caratteristiche tardo autunnali, persisterà fino alla giornata di mercoledì, quando l’erezione verso l’Islanda dell’anticiclone delle Azzorre favorirà la discesa di una nuova avvezione di aria fredda polare marittima, dalle alte latitudini dell’Atlantico settentrionale, che farà il suo ingresso sul bacino del Mediterraneo centrale tramite la valle del Rodano. Questo nuovo ingresso di aria fredda polare marittima determinerà un ulteriore incremento del “gradiente termico verticale”, generando fenomeni di convezione, anche piuttosto intensi tra la giornata di giovedi-venerdì, dove si verificherà una maggiore instabilità accompagnata da fenomeni temporaleschi, forti colpi di vento, grandine e nevicate sulle cime Appenniniche.