La Stretta di Catanzaro ricade nel contesto geologico regionale dell’Arco calabro-peloritano e rappresenta un istmo che congiunge la Calabria settentrionale a quella meridionale.
Da un punto di vista geologico-strutturale la Stretta di Catanzaro è una depressione tettonica denominata “graben di Catanzaro”, emersa nel Quaternario, nel corso della fase di sollevamento tettonico che ha generato l’attuale configurazione morfostrutturale dell’intero territorio calabrese.
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Il graben, con orientamento generale ONO-ESE e delimitato da sistemi di faglie normali organizzati a gradinata e presenta un rilievo massimo di circa 390 m, rappresentato dall’altopiano che ospita gli abitati di Borgia e di Caraffa di Catanzaro, quest’ultimi sono edificati su depositi terrazzati di età Pleistocene (Gullà et Al, 2005).
Da Borgia verso SE, il rilievo diminuisce fino ai circa 0-20 m s.l.m. della piana costiera ionica, grazie ad una gradinata di faglie.
Il graben di Catanzaro è colmato da depositi plio-quaternari ed è strutturato da faglie sub-verticali con direzioni prevalenti ONO-ESE che evidenziano cinematismi per lo più normali, con una componente di trascorrenza sinistra che talora può diventare predominante (Gullà et Al., 2005).
Il graben di Catanzaro è interposto tra due alti strutturali, denominati “horst”, rappresentati, rispettivamente, dalle propaggini più meridionali dei sistemi Catena Costiera, Altopiano Silano e da quelle più settentrionali del Massiccio delle Serre.
Nello specifico l’horst del sistema Catena Costiera-Altopiano Silano, è costituito da rocce cristallino-metamorfiche paleozoiche d’origine alpina e da rocce carbonatiche giurassiche di origine appenninica, quest’ultime affioranti localmente all’interno di finestre tettoniche.
Lungo il bordo settentrionale del “graben di Catanzaro”, la faglia “Gizzeria-Nicastro-Pianopoli-Marcellinara” rappresenta l’elemento tettonico più rilevante su scala regionale poiché giustappone i litotipi cristallino-metamorfici paleozoici del sistema Catena Costiera-Sila ai depositi plio-quaternari (Gullà et Al.,2005).
Le faglie che strutturano il bordo meridionale del graben di Catanzaro risultano molto meno evidenti e sono riconducibili alle sole direttrici “Jacurso-Copanello” e “Maida-Case San Fantino”, che segnano il limite tra i litotipi cristallini appartenenti al Massiccio delle Serre e i depositi sedimentari plio-quaternari che colmano il graben (Gullà et Al.,2005).
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BIBLIOGRAFIA
- Gullà G., Antronico L., Sorriso-Valvo M., Tansi C. « Proposta metodologica per la valutazione di indicatori di pericolo e rischio da frana a scala intermedia: l’area della stretta di Catanzaro (Calabria, Italia)» Geologica Romana 38 (2005): 97-121.
Dott. Matteo Montesani
24/04/2017