Nuova fase: l’inverno arriva a metà gennaio 2016

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Siamo ormai di fronte ad un nuovo cambio circolatorio, non solo in sede Mediterranea, ma in tutto il comparto del vecchio continente Europeo; in queste ore, con l’approfondirsi di un grosso sistema depressionario, che dal nord Europa si avvia a coinvolgere anche il Mediterraneo, assisteremo all’arrivo di aria fredda di origine artica, che andrà a destabilizzare tutta l’area nostrana.

Dalle prossime ore avremo, un abbassamento della temperatura che andrà poi a caratterizzare tutta questa settimana, e precipitazioni sparse, che, almeno nella prima parte, potrebbero avere carattere un po’ più intenso solo sulle aree tirreniche e sul cosentino; non si esclude la possibilità (con le termiche previste), di vedere neve sui nostri rilievi già tra mercoledì e giovedì con quota neve dai 1400mslm sulla Sila Grande.

Successivamente, nella seconda metà della settimana, potremmo avere maggiori perturbazioni, soprattutto da venerdì 15, quando (secondo le attuali proiezioni) dovremmo essere esposti, nel giro di 24 ore, all’ingresso momentaneo di correnti più miti richiamate da sud-ovest, e al loro rapido allontanamento in serata, spinte a est da un nuovo ingresso di aria fredda sulla Calabria.

Vista la distanza temporale, per le precipitazioni non è consigliabile dare delle informazioni, in quanto c’è ancora molto da definire da parte dei modelli.

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Da giorno 16 entriamo come detto in un periodo ancora da decifrare; parlando delle previsioni date dai modelli meteorologici ad oggi, si intravede una nuova discesa di correnti molto fredde dal nordest europeo, le quali, se venissero confermate, ci porterebbero ad avere temperature negative anche a quote basse.

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Non possiamo però al momento, stabilirne la reale disposizione di tali correnti una volta giunte sul mediterraneo e di conseguenza, quali effetti potranno avere sulla nostra area, soprattutto al livello precipitativo, essendo queste, determinate e mosse dalle depressioni bariche (che eventualmente si potrebbero formare) e dalle loro traiettorie.

Ciò che ci sentiamo di dire al momento, è che guardando la media di queste proiezioni, avremo molto probabilmente l’arrivo dell’inverno, cioè temperature rigide, e possibili nevicate sui nostri rilievi; ma le molteplici modalità ipotizzate ad oggi, con il quale ciò possa venire, al momento ci fa restare ancora in attesa di nuovi aggiornamenti, per determinare quali effetti possano portare sulle nostre terre.

Prima parte di Febbraio, cosa ci dicono gli Indici meteo.

Terminata la fase instabile che ha riportato la neve a quote collinari e ricoperto il nostro Appennino da un cospicuo manto nevoso, vediamo insieme l’evolversi dei vari indici nei prossimi giorni.

Osservazioni generali: Dopo l’attuale fase di un breve passaggio allo stato negativo da parte dell’Arctic Oscillation (abbr. AO), nei successivi 10 giorni continuerà il suo stagionale trend positivo, come anche quello della North Atlantic Oscillation (abbr. NAO).

Indice NAO / Indice AO(Indici aggiornati)

Le incertezze sull’evoluzione a lungo termine sono legate all’effettivo arrivo al suolo, sulle zone polari, dei continui warming verificatisi nel mese di gennaio e ancora stazionari in Stratosfera. In continuità con il trend delle scorse settimane, nell’alta atmosfera il Vortice Polare Stratosferico rimane perturbato a causa dell’attuale scaldata seguita all’evento di improvviso riscaldamento stratosferico, che ha raggiunto il suo picco all’incirca intorno all’8-10 gennaio 2015.

Un nuovo warming, valutato di media intensità, è previsto svilupparsi nel breve termine. Lo stato di debolezza del VPS in alta e media Stratosfera permane, anche se temporaneamente il suo centro di massa (attualmente in posizione decentrata sul Mar di Kara in territorio siberiano), tenderà a riportasi verso la sede naturale sul Polo Nord geografico. Sarà però una situazione temporanea, poichè la forte ripresa della propagazione delle onde verticali in Stratosfera, suggerita dalle intense anomalie positive sul nord del Pacifico, spingeranno nuovamente l’intero campo di massa del VPS e il suo centro di massa in ambito territoriale siberiano.

Sviluppi nel breve-medio termine : La propagazione verso il basso delle condizioni negative dell’AO in Stratosfera, dovrebbero iniziare a influenzare più significativamente la circolazione troposferica, per cui la traslazione dagli attuali valori positivi dell’ AO troposferica verso la fase negativa, viene ulteriormente spostata in avanti, intorno alla fine della prima decade del mese di febbraio. Le maggiori incertezze che permangono a livello modellistico, riguardano l’insorgenza o meno di un deciso raffreddamento del VPS alle quote alte e medie della Stratosfera. La sua eventuale assenza fa venire meno quella ripresa di forte vorticità da parte del VPS stesso, indispensabile a spingere verso il suolo le anomalie termico-bariche derivate dai ripetuti fenomeni di perturbazione subiti nel tempo, primo dei quali, il Minor warming di inizio gennaio, che sarebbero necessarie all’AO troposferica per passare più decisamente in campo negativo. Ne abbiamo una chiara conferma relativa alle anomalie normalizzate di geopotenziale delle quote isobariche dell’intera colonna Troposfera-Stratosfera, dove appare evidente, fatto salvo un breve periodo in prossimità della metà del mese, la lunga fase di raffreddamento della Troposfera durante l’intero mese di gennaio (AO+). Al contrario il riscaldamento presente in Stratosfera (AO-) procede molto lentamente la sua discesa verso il suolo, proiettando la sua data di arrivo in Troposfera nel mese di Febbraio.

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Insomma, questa settimana continuerà l’aspra fase invernale in atto che vedrà valori termici stagionali sotto media, accompagnati da intensi fenomeni atmosferici. Il medio termine che esordirà con la fine della settimana in corso e l’inizio della prossima, lascia ancora qualche dubbio interpretativo a causa della poca affidabilità stagionale dell’Indice Arctic Oscillation.

In definitiva, nonostante l’Arctic Oscillation sia destinata a rientrare velocemente in campo positivo, la prossima settimana potrà essere caratterizzata da nuovi affondi freddi e termiche particolarmente basse di estrazione continentale, provenienti dalla Russia e trasportate verso il bacino del Mediterraneo da moti retrogradi. Allo stato attuale le precise traiettorie finali sono ancora da individuare e le proiezioni oscillano tra la Penisola Balcanico-Ellenica e il centro del Mediterraneo.

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Sviluppi futuri: Le prospettive per un’AO stabilmente negativa rimangono ancora da verificare per il resto del mese di febbraio, viste le evidenti anomalie stratosferiche e troposferiche, che andranno attentamente monitorate nel loro eventuale evolvere o regredire. In linea di massima il valore dell’Arctic Oscillation si manterrà su un valore comunque leggermente negativo, dato il recente forte indebolimento di inizio mese da parte del VPS e quello più moderato attualmente in corso di sviluppo.

02/02/2015